Autoritratto

Se me lo aveste chiesto altre novantanove volte di certo avrei disegnato un animale differente che mi rappresentasse. Ho una mole - e un concetto della fisicità della mia persona - più orientato verso forme di vita più selvatiche. Eppure, il titolo di questo disegno, una volta ultimato, è venuto fuori così impetuosamente ed in maniera naturale che non ho potuto fare a meno di farlo mio. Per diverso tempo ho tenuto quest'opera lì, senza volerla realmente comprendere appieno, come se avessi timore di completare quella frase che mi girava in testa ogni volta che lo guardavo tra i miei fogli e che cominciava sempre con un "quindi..". Semplicemente non era il tempo per farlo ma, come per il titolo inaspettato, allo stesso modo col tempo è arrivato il momento giusto per completare quella frase e alla fine, di fronte ad una tazza di tè, un pomeriggio tutto si schiarì così: "Quindi semplicemente siamo esseri infiniti che reagiscono alle situazioni della vita con tutto il bagaglio che la natura ci ha concesso. A volte servono le ali per volare via, altre zoccoli duri per arrampicarsi, artigli per difendersi, altre ancora visi per comunicare. Ci ostiniamo a volerci dare un etichetta per farci accettare, quando basterebbe solo mostrarsi per ciò che si è nel momento, in quel momento".