"Mille Vite"

Le ballerine di danza classica popolano spesso il mio immaginario di fronte ad una tela bianca. Nel tratteggiare questa in particolare, pensiero e matita si fondevano verso un unico assioma che, come tale, per me non ha mai avuto bisogno di essere provato: ballerine e clown vivono mille e più vite, tante quanti sono gli spartiti su cui danzano o i tendoni sotto cui si esibiscono. Non sono mai padroni dei loro sentimenti, della loro emotività del momento. A decidere per loro è il pubblico, che questo sia un male o un bene. La mia ballerina, tesa nella figura perfetta del suo cigno, nascondeva oggi come allora lo stesso amabile segreto: la tensione evolutiva di quel gesto, così apparentemente imbrigliato dietro schemi precisi che la volevano perfetta, non era altro che uno slancio verso il cielo libero, al grido non più sottovoce di "oggi scelgo io".